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sabato 28 marzo 2009

ρ Decollo, Volo, Atterraggio

Non è difficile aumentare lo stato di rilassamento che si induce con la tecnica che vi ho spiegato prima.
Semplice, ma manca ancora qualcosa. Manca ciò che in PNL si chiama tecnica del "Decollo, Volo ed Atterraggio". Perchè?

Perchè la PNL paragona questa tecnica al volo di un aereo, le cui due parti più critiche sono appunto il decollo e l'atterraggio, alla tecnica per instaurare un rilassamento indotto.
La parte del decollo, per lo meno quella iniziale, ve l'ho spiegata nell'articolo precedente, ma non finisce qua. Il rilassamento che induciamo nella nostra "vittima" potrebbe anche essere reso più profondo. Come? Col decollo!
E come si fa per far prendere il volo al nostro uomo?

Di metodi ce ne sono mille, ma uno che m'è piaciuto particolarmente è quello della scala. Dopo tutta la tiritera dell'approccio induttivo al rilassamento, potremmo far visualizzare al soggetto una scala (che sale, o scende, fate vobis), in cui i vari gradini, numerati, corrispondono al rilassamento. Più salirà (o scenderà) la scala, e più il rilassamento che gli descriveremo, e che di conseguenza dovrà provare, crescerà.

Arrivati all'ultimo gradino, dovremo fare in modo da indurre un rilassamento così profondo da rischiare che il nostro uomo s'addormenti! E soprattutto, in questo modo potremo anche allontanare quelle emozioni di tensione e nervosismo che potrebbero limitarlo, che so, prima d'un esame, d'un colloquio di lavoro, di una competizione sportiva. Fallire per queste emozioni limitanti mina fortemente l'autostima dei nostri soggetti, vogliamo forse questo? NO!
Per questo serve la fase di volo, per mantenere questo rilassamento sempre stabile, fino ad arrivare all'atterraggio.

Anche l'atterraggio non è molto difficile, ma è necessario, perchè dallo stato di rilassamento bisogna uscirci gradualmente. E cosa c'è di meglio di una scala da ripercorrere al contrario?
Fatelo tornare indietro, e poi chiedetegli se sta meglio.

Io dico che funziona ;)

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