Ricerca personalizzata

domenica 29 marzo 2009

ρ Capitolo 4: Manuale anti emozioni negative

Abbiamo discusso, e tanto, riguardo a queste maledette emozioni che ostacolano la nostra crescita personale.
Abbiamo visto come possono essere limitanti ed influire sulla nostra autostima, abbiamo visto qualche giochino carino per riuscire ad allontanarle, ed ecco tutti i nostri capitoli riassunti in uno solo.

1) Introduzione
2) Riflessione
3) Il rilassamento
4) Tecniche di rilassamento avanzate
5) Affrontare i ricordi spiacevoli
6) Affrontare una situazione
7) Camminare per affrontare le emozioni
8) Ebook utili

Spero di aver detto tutto.
Spero che queste cose che ho scritto possano aiutarvi ad aumentare l'autostima, ad affrontare meglio le vostre emozioni, a raggiungere i vostri sogni senza farvi limitare dal vostro inconscio.

Se volete delucidazioni, basta lasciare commenti.

Buona notte gente, alla prossima!

ρ Ebook per gestire le emozioni!

Ci sono molti autori che hanno scritto ebook (o libri) riguardanti le emozioni che limitano la nostra crescita personale e la nostra autostima.
Credo di averne trovati alcuni interessanti, ve li consiglio:

- Peak State: Come gestire le tue emozioni e raggiungere stati di picco.
Scopri come dare inizio al cambiamento attraverso la focalizzazione sui tuoi obiettivi e sul linguaggio che usi abitualmente. Scopri come la fisiologia influisce e ti aiuta a raggiungere il tuo Peak State!

- Da timido a vincente: Una guida pratica per eliminare le insicurezze quotidiane.
Svela i segreti per combattere efficacemente l'insicurezza e la timidezza che rendono impossibili le relazioni. Scopri i metodi per cambiare il tuo pensiero e diventare una persona aperta e piena di vita!

Cliccando sui titoli degli ebook potrai accedere alla pagina dalla quale scaricare gratuitamente il file oppure comprare l'ebook.
Buona lettura!

ρ Camminare per cancellare le emozioni


Sembrerà stupido, ma ciò che vi propongo io è un giochino molto molto carino, che la PNL classifica come la "camminata con grazia e potenza" e potrebbe essere utile per condizionarvi, aumentare la vostra autostima e...per fare anche un po' di movimento, che male non fa. Pelandroni!

Passo subito all'azione, per esporvi di cosa si tratta.
La camminata con grazia e potenza è un buon artificio per riuscire a condizionarvi e vi porterà via circa un quarto d'ora del vostro tempo. Il concetto è quello di condizionarsi cercando di camminare come se noi stessimo provando quelle sensazioni che potenzierebbero il nostro approccio ad una situazione in cui normalmente dominano emozioni limitanti.
Prendiamo, ad esempio, una situazione noiosa: una litigata con degli amici nata per via di due punti di vista divergenti. Potrebbe succedere di ritornare sull'argomento, e di litigare di nuovo. Ora, il nostro obiettivo è affrontare la situazione con delle risorse che potrebbero farci evitare la litigata.

Primo passo è visualizzare la situazione in un punto, in terra. Visualizzarla con molta precisione, per ricreare nel nostro inconscio le emozioni che suscitava, e provarle. Darà fastidio, perchè è una situazione spiacevole, ma noi sappiamo di avere risorse giuste con cui affrontarla, non so: sicurezza, tranquillità, sensazioni già provate in altre situazioni.

Bene, facciamole nostre e cominciamo a camminare simulando di provare queste emozioni. Tranquillità mimerà una camminata tranquilla, che passerà ovunque tranne che nel luogo dove abbiamo visualizzato la situazione. E così sarà per ogni tipo di emozione a cui intendiamo condizionarci: camminata sicura, camminata rabbiosa, ecc ecc. Camminiamo lontano, senza guardare il punto dove si trovava la situazione spiacevole, facciamo sentire al nostro uomo la sensazione potenziante dentro di sè, fino a che non la sente in maniera forte.

A questo punto può riavvicinarsi alla situazione negativa. Dovrà cercare di ri-visualizzarla come prima, ma di affrontarla con quella camminata, cosa prova? Ancora si arrabbia pensando alla litigata con l'amico? Nada, si ricomincia: di nuovo lontano, di nuovo tanti passi simulando le emozioni potenzianti, condizionandosi, e questo fino a che non si sentirà pronto per entrare (addirittura!) dentro lo spazio dove aveva visualizzato la situazione.

A questo punto, dovrebbe essersi condizionato, e non resta altro che osare e affrontare la situazione. A regola, se tutto è andato nel verso giusto, dovrebbero arrivare automaticamente le informazioni emozionali che l'inconscio ha memorizzato.

Provare per credere.

ρ Affrontare una situazione

Le emozioni limitanti non sono solo quelle che ci evocano tensione o ricordi spiacevoli, ma sono tutte quelle che quando ci troviamo a dover affrontare una situazione importante evocano in noi delle sensazioni che in qualche modo ci bloccano. Insicurezza, impaccio, timidezza, secondo me non sono parti del nostro carattere, ma siamo semplicemente noi che vogliamo essere così.

Forse non dipende al 100% da noi questo, vabbè, però le esperienze che condizionano il nostro modo di essere sono solo esperienze e, almeno che non si tratti di qualcosa che causi un trauma che causerà una malattia psichiatrica grave, non credo ci siano problemi per cercare di scrollarsi di dosso la scimmia...santa PNL che ci aiuta per questo!

Avete la più pallida idea di quanto possa essere potente la nostra mente quando ci limitiamo? Bene! Usiamo questo freno a mano autoindotto per far sì che queste brutte emozioni negative smettano di limitarci, che smettano di farci fare figuracce, che smettano di farci fallire, che la smettano di minare fortemente la nostra autostima!!!

Allora sapete che vi dico? Nel prossimo capitolo vi rivelo un trucchetto carino per fare in modo che la vostra autostima non venga più distrutta da queste sensazioni che ci limitano.
Vogliamo scrollarci queste emozioni brutte di dosso?

Andiamo!

sabato 28 marzo 2009

ρ Ricordi spiacevoli

Quanti di noi hanno ricordi spiacevoli? Se potessi vedere quanti alzano la mano probabilmente tutti l'avrebbero alzata. Credo non esista una persona al mondo che non abbia avuto almeno un'esperienza nella vita il cui pensiero suscita in lui emozioni negative.

Io personalmente ho provato questo metodo che offre la PNL per allontanare le emozioni suscitate da ricordi negativi e devo dire che funziona. Eccovelo.

1) Pensare al ricordo, molto intensamente, vivere tutto nei minimi dettagli: vista udito e cinestesico devono essere sintonizzati al massimo della frequenza (cinestesico, per chi non ricordasse, è tutto il resto, tatto olfatto gusto ed emozioni);
2) Il solo pensiero in prima persona (quindi vedetevi dentro alla scena, dentro voi stessi, guardate con i vostri occhi ciò che accade) dovrebbe suscitare emozioni negative, che, una volta portate in una visione in terza persona (voi vedete voi stessi nella situazione del ricordo) dovrebbe già farvi star meglio.
3) Pensate alle cose che vedevate intorno, ai colori, al tipo di suoni. E rendeteli belli, lavorate sulle submodalità! Rendete i colori grigi e tetri dei colori accesi e brillanti, metteteci una bella musichetta di fondo, lavorate di fantasia e rendete la scena bella e quasi comica.

Non è già cambiato qualcosa? Ma il bello viene adesso.
Prendete la scena carina e incorniciatela, fermatene il tempo come se fosse una foto. Già così suscita ancora meno emozioni di quando l'avete vissuta in terza persona, vero? Beh, per forza, è un'inutile foto.

Fate allontanare la foto adesso! Via via, sciò! Diventa un puntino piccino picciò all'orizzonte. Sempre più piccino...e poi, fate un po' cosa vi pare per distruggerlo. Schiacciatela con un martello, fatela esplodere, fatela sparire in orbita su un razzo, spegnetela come un programma alla tv, ma fatela sparire!

Automaticamente il vostro cervello avrà allontanato una cosa brutta dopo averla resa semicomica, e già da subito (dieci minuti dopo ripensate al ricordo) dovreste già riuscire a non vivere brutte emozioni pensando al ricordo in questione.
Fenomenale!

ρ Decollo, Volo, Atterraggio

Non è difficile aumentare lo stato di rilassamento che si induce con la tecnica che vi ho spiegato prima.
Semplice, ma manca ancora qualcosa. Manca ciò che in PNL si chiama tecnica del "Decollo, Volo ed Atterraggio". Perchè?

Perchè la PNL paragona questa tecnica al volo di un aereo, le cui due parti più critiche sono appunto il decollo e l'atterraggio, alla tecnica per instaurare un rilassamento indotto.
La parte del decollo, per lo meno quella iniziale, ve l'ho spiegata nell'articolo precedente, ma non finisce qua. Il rilassamento che induciamo nella nostra "vittima" potrebbe anche essere reso più profondo. Come? Col decollo!
E come si fa per far prendere il volo al nostro uomo?

Di metodi ce ne sono mille, ma uno che m'è piaciuto particolarmente è quello della scala. Dopo tutta la tiritera dell'approccio induttivo al rilassamento, potremmo far visualizzare al soggetto una scala (che sale, o scende, fate vobis), in cui i vari gradini, numerati, corrispondono al rilassamento. Più salirà (o scenderà) la scala, e più il rilassamento che gli descriveremo, e che di conseguenza dovrà provare, crescerà.

Arrivati all'ultimo gradino, dovremo fare in modo da indurre un rilassamento così profondo da rischiare che il nostro uomo s'addormenti! E soprattutto, in questo modo potremo anche allontanare quelle emozioni di tensione e nervosismo che potrebbero limitarlo, che so, prima d'un esame, d'un colloquio di lavoro, di una competizione sportiva. Fallire per queste emozioni limitanti mina fortemente l'autostima dei nostri soggetti, vogliamo forse questo? NO!
Per questo serve la fase di volo, per mantenere questo rilassamento sempre stabile, fino ad arrivare all'atterraggio.

Anche l'atterraggio non è molto difficile, ma è necessario, perchè dallo stato di rilassamento bisogna uscirci gradualmente. E cosa c'è di meglio di una scala da ripercorrere al contrario?
Fatelo tornare indietro, e poi chiedetegli se sta meglio.

Io dico che funziona ;)

martedì 24 marzo 2009

ρ Il rilassamento

Sono di nuovo tra voi!
Ci starò poco, intanto voglio anticiparvi una delle tante metodiche di gestione delle emozioni di cui si parlerà nel blog: il rilassamento.

Quanti di noi hanno affrontato una qualsiasi prova o situazione della vita di una certa importanza con un senso pazzesco di tensione addosso? Beh, esistono tanti metodi per evitare questo tipo d'emozioni che sicuramente sono un bel limite.
Uno di questi è quello che uno dei miei autori preferiti, Giacomo Bruno, definisce come rilassamento induttivo.

Il rilassamento induttivo è un modo per imbrogliare il nostro cervello.
Proprio così: noi diamo una serie di comandi al cervello tali che lui non possa dirci di no. E' molto semplice da realizzare.
Si parte da una situazione qualunque, possibilmente a sedere, e cominciamo a descrivere al nostro soggetto delle cose assolutamente vere. Esempio: dire che il mobile davanti a lui è di legno può essere assolutamente vero, dire che sta comodo a sedere magari non è vero.
Cerchiamo di dirgli cose che il suo cervello registrerà inconsciamente come vere, dato che sono vere.
Cominciamo poi a fare in modo che tra queste cose che il cervello riconosce come vere, fidandosi di noi, appaiano degli stimoli a rilassarsi: parole come "ora cominci a rilassarti" potrebbero essere ottime, se messe nel mezzo della nostra descrizione fluente di cose assolutamente vere. Il cervello non sarà capace di riconoscere i comandi come tali, ma li prenderà per veri, e dovrà eseguirli.

In questo modo si induce uno stato di rilassamento. Può essere anche aumentato, volete sapere come?

giovedì 19 marzo 2009

ρ Riflessione sulle emozioni

Scusate se non scrivo da un po', ma mi sono appena comprato il pc nuovo e, a proposito di emozioni, ne sono molto felice dato che è stata davvero un'ottima scelta.

Tornando all'argomento che oggi trattiamo su Uccidi il Grillo Parlante, voglio fare una piccola riflessione riguardante le emozioni, e gradirei che i lettori partecipassero alla discussione lasciando magari qualche commento qua sotto.

Secondo me le emozioni sono qualcosa che, se gestito bene, può dare un grande aiuto in ogni campo della vita; viceversa, se gestite male, possono fare più danni delle locuste ^_^ (e mica vogliamo finire in mezzo ad uno sciame come i due fidanzatini qua accanto?)
Non so, ma io mi sono trovato parecchie volte a perdere il cervello e a smattare del tutto, oppure a deprimermi perchè un esame era andato male...a provare ansia perchè avevo litigato con la mia ragazza, oppure a sentirmi una totale nullità di fronte ad avvenimenti che minavano fortemente la mia autostima.

Per anni mi sono portato dietro la tensione di un esame universitario (fisiologia, lo scrivo senza rimorsi, mi faceva schifo e me la facevo sotto ogni volta che andavo a farlo) e grazie ad un semplice trucchettino sono riuscito a scrollarmi di dosso la paura, le brutte sensazioni che aveva portato con sè.

Esistono tantissimi giochini per fare andar via uno stato negativo, o per riaccedere a stati potenzianti. Davvero tanti, ed io nei prossimi articoli cercherò di spiegarveli. Sono dei veri e propri giochetti quindi spero di riuscire a farvi divertire un po' giocando con le vostre potenzialità!

Naturalmente ora mi godo il pc nuovo quindi vi faccio stare sulle spine. Tiè!

giovedì 12 marzo 2009

ρ Le emozioni che ci limitano la vita

Eccoci di nuovo ritrovati sul blog del grillo parlante per parlare (che gioco di parole eh) delle emozioni.
Ovvio, non sto parlando di emozioni belle che ci fanno stare bene, ma sto parlando di tutte quelle emozioni che, in un modo o in un altro, ci limitano la vita.

Credo che sia successo a tutti di trovarsi di fronte ad un occasione importante con una tremenda tensione addosso. Credo che sia successo a tutti di vivere situazioni spiacevoli che creavano tristezza e frustrazione.
Ma credo anche che, con la giusta tecnica, queste emozioni possano essere gestite. Bello vero?

Non è finzione, è realtà. Perchè ci sono delle emozioni che ci limitano la vita, che minano la nostra autostima rendendoci incapaci di fare qualsiasi cosa, anche la più banale: guardate quante volte una persona a cui piace un'altra persona non si rivela perchè...ha il famoso nodo alla gola. Non è un limite? Se solo non ce lo avesse, se avesse il coraggio di dirle che l'ama...forse lei direbbe di sì.
Potrebbe dire di no, ok, però non ci sarebbe il rimorso di non averci provato, e per lo meno la sua autostima non ne risentirebbe e non si sentirebbe un totale inetto!

Questa è la nuova battaglia che gli assassini di Grilli parlanti ora intraprenderanno. Credo di conoscere abbastanza tecniche di PNL per toglierti ogni dubbio a riguardo e fornirti strategie necessarie ad affrontare al meglio le tue emozioni.
Impariamo dei metodi per sconfiggere al meglio queste dannate emozioni limitanti!

A breve comincerò a mettere nuovi articoli.

mercoledì 11 marzo 2009

ρ Un buon ebook per rilassarsi - Rilassamento dinamico

Il rilassamento spesso è concepito come un momento di pausa, di distrazione, ma questa accezione del termine è esatta solo in parte. Rilassamento è anche concentrazione, introspezione e potenziamento interiore, come spiega molto dettagliatamente Gennaro Romagnoli nel suo ebook "Rilassamento Dinamico". Raggiungere un livello di sicurezza e conoscenza interiore aiuta nelle relazioni sociali di qualunque natura, perchè la comunicazione per il 90% si fonda sulla gestualità, mimica e prossemica che appartengono alla sfera del non verbale.

Esperienze di contatto così ravvicinato con il nostro "Io", con la parte più inconscia di noi che probabilmente neanche conosciamo, sono talmente rare che poche persone nella vita possono affermare di averle vissute. La cura interiore, tuttavia, resta un obiettivo molto ambito dalla gente che si cimenta in pratiche viste e imitate o veri e propri fai da te.

Non c'è nulla di più sbagliato in questo! Bisogna concedersi qualche minuto al giorno per curarci dall'interno, ma questo va fatto con tecniche avanzate e testate sul campo. E come un s.o.s lanciato via etere, arriva la risposta da Gennaro Romagnoli con il suo ebook "Rilassamento Dinamico", dedicato a tutti i seguaci dell'autoipnosi e del potenziamento intellettivo.

I metodi e le tecniche svelate in questo ebook, infatti, sono molto semplici dal punto di vista dell'applicazione e provengono da anni di esperienza sul campo, tanta pratica e da risultati testati e valutati. Insomma non ci troviamo di fronte a banali consigli, ma a vere e proprie pratiche utilizzate dai professionisti del settore.Impara a conoscere te stesso con le tecniche di rilassamento mentale e con l'autoipnosi.
Scopri i segreti e i metodi dei professionisti per ottenere risultati concreti dall'utilizzo di pratiche a livello professionale!

Se vuoi scaricare gratuitamente il primo capitolo o acquistare l'ebook clicca sul link qua sopra.
Buona lettura!

ρ Il pensiero positivo dello yoga

Ecco un punto che non mi è piaciuto.

Quando lo yoga parla di pensiero positivo, altro non è che interpretata come una grossa critica al modo di pensare e vedere le cose del mondo occidentale. Non è giusto che si arrivi a pensare al fatto che secondo la mentalità occidentale ci si rivolge a modelli proposti dal mondo esterno.

Lo yoga vede queste cose come puro egoismo. Lo yoga, secondo gli articoli di questo giornalino che sto leggendo, non invita a migliorare sè stessi riferendosi a persone che potrebbero essere dei modelli da seguire, bensì invita le persone a ritrovare sè stesse e ad accettare noi stessi come ciò che siamo e non come ciò che vogliamo essere.
No, ma dico, ma che sprone è questo alla crescita personale, come pensano di far aumentare l'autostima della gente?

Non so, io magari sarò estremamente pratico, ma mi sembra che l'invito a chiudersi in sè stessi sia semplicemente un modo per provare a creare uno stato di comodo. Può essere un'ottima cosa per il rilassamento, ma come si fa ad aumentare l'autostima di una persona che sa di non fare nulla per diventare migliore semplicemente dicendogli di accettarsi per ciò che è?

Io purtroppo non sono d'accordo. Apprezzo sì tante cose dello yoga, ed i metodi di rilassamento che propone, ma non sono d'accordo che attraverso questa disciplina si possa ritrovare l'autostima. Non è il modo giusto creare uno stato di comodo per trovare l'autostima quando in realtà basterebbe agire per provare a migliorarsi.

Altrimenti i miei discorsi sarebbero tutti buttati al vento.
Yoga=Rilassamento ok.
Yoga=PNL no. zero. Non sono per niente d'accordo.

E perdonatemi se sono stato un po' duro, ma non mi sembra giusto invitare le persone a raccontarsi che va tutto bene quando non va.



Articolo tratto da: Yoga Journal - Anno IV n° 29

martedì 10 marzo 2009

ρ Un ebook sullo yoga - I 7 Chakra

Secondo lo yoga ogni avvenimento segue la legge di causa ed effetto, di azione e reazione; ogni azione e pensiero hanno una ripercussione sul corso della nostra vita; ogni uomo raccoglie ciò che semina, forgiando il futuro sulla base delle azioni e dei pensieri del presente.

Grazie alla sua esperienza pluriennale, l'autrice Alessandra Pacini, insegnante di yoga da più di 20 anni, mette a disposizione con il suo ebook L'Energia dei 7 Chakra, un completo metodo per controllare la nostra mente trasformando le energie fisiche e mentali in energie spirituali. I Chakra sono i punti fondamentali, gli strumenti di passaggio che catalizzano e canalizzano energie di diverso tipo e ci accompagnano in questo lavoro
di conoscenza attraverso una scuola che è interiore e individuale.

La Concentrazione e la Meditazione sono gli strumenti di cui lo yoga si serve per ritirare i sensi all’interno di se stessi, per il rilassamento della propria mente e prepararla poi a identificarsi con l’oggetto della meditazione, per culminare poi nella Consapevolezza superiore che fa arrivare ad aumentare l'autostima. Con l'ebook L'Energia dei 7 Chakra, verranno trasmesse alcune tecniche yogiche e di altre discipline, con l'entusiasmo di un'insegnante che per anni ha collaudato queste antiche tecniche per il raggiungimento di un nuovo stato fisico e mentale.

Vuoi avere un perfetto controllo fisico e mentale?
Vuoi temprare, rafforzare e purificare il tuo corpo e la tua autostima?
Scopri le tecniche dei 7 Chakra per sfruttare le proprie energie fisiche e mentali e raggiungere una consapevolezza superiore!

L'ENERGIA DEI 7 CHAKRA

Se vuoi acquistare l'ebook o scaricare gratuitamente il primo capitolo, basta cliccare sul link qua sopra.
Buona lettura!

ρ Acquisire autostima con lo yoga

Secondo l'insegnante di Yoga Raja Bianca Maria Vello, invece, è proprio lo yoga a farti affrontare te stesso e a toglierti cose che non ti servono più, aiutandoti a trovare l'autostima in un percorso di sperimentazione illuminante.
Esistono altre posizioni, infatti, come la Montagna o l'Eroe, che servono non solo per fortificare il corpo ma anche per proiettare la mente verso l'alto.

Secondo la disciplina yoga l'importante infatti è sentirsi durante l'azione, durante il momento, provare ad osservarsi dall'esterno. Cosa che, in certi versi, potrebbe ricordare la tecnica della dissociazione introdotta dalla PNL. Questo perchè il sistema nervoso, quando recepisce qualcosa di nuovo, tende a ricordarlo e quindi attua quella trasformazione che ci fa arrivare ad attingere a livelli di coscienza diversa.

Io, personalmente, noto molte somiglianze in questi modi di vedere l'autostima e ciò che la PNL ci insegna. Vero è che, dal mio punto di vista molto pratico, non apprezzo l'idea di poter generare un'aumento della stima in sè stessi quando a questo non segue alcuna azione.
Lo yoga, è vero, può rappresentare un'ottima metodica di rilassamento e per ritrovare sè stessi a livello interiore, ma la PNL insegna la pratica, insegna ad esternare la nostra crescita personale!
Impariamo, perchè è giusto avere una mentalità aperta, ma è giusto anche valutare.

Con questo non voglio togliere a nessuno la passione e la volontà di fare yoga, ma non chiudetevi allo stesso modo nello yoga pensando che il mondo là fuori smetta di girare solo perchè meditate.
Meditate, ok, e poi datevi da fare!

Continuerò a breve ad analizzare alcuni punti dello yoga molto simili alla PNL.

ρ Yoga e Autostima


Ho trovato un articolo interessante su un giornalino di mia madre.
Parla, infatti, di alcune tecniche yoga che potrebbero aiutare a migliorare l'autostima.

Abbiamo già detto, infatti, che secondo la PNL per aumentare l'autostima è necessario compiere quelle azioni che compiremmo se avessimo una stima di noi stessi superiore a quella che abbiamo adesso. Secondo l'insegnante di yoga ratna Gabriella Cella, è possibile accedere a stati d'animo potenzianti semplicemente sfruttando alcune posizioni di yoga che tendono ad assumere la postura di due dee della guerra della cultura orientale, Durga e Sanjana, e che di conseguenza possono aiutare a ritrovare la propria forza interiore.

Autostima rimane comunque un concetto occidentale, ok, però lo yoga, disciplina che aiuta a guardare le proprie potenzialità e limiti, se praticata con costanza può arrivare a rafforzare la propria autostima. Non importa infatti, secondo Gabriella Cella, assumere posizioni difficili o spettacolari, ma è importante soprattutto agire consapevoli di ciò che si fa, aiutandosi con la precisione dei movimenti e del ritmo respiratorio.

In questo modo, non solo arriviamo a fortificare il corpo, ma soprattutto la mente, perchè la sensazione cosciente di forza interiore può aiutare noi stessi, soprattutto le donne, ad affrontare quegli stress a cui quotidianamente siamo esposti a causa della società dei giorni d'oggi.

sabato 7 marzo 2009

ρ I segreti della PNL - PNL Segreta

Parlo tanto di questa programmazione neurolinguistica, la PNL, e poi neanche vado a suggerirvi idee per approfondire la cosa.
Mi sembrerebbe poco appropriato.

D'altra parte è l'autore che mi ha fatto avvicinare a questa bellissima disciplina, che è la crescita personale, e grazie a lui ne sono rimasto affascinato subito. L'ebook di Giacomo Bruno, "PNL Segreta" secondo me spiega al meglio e con pochissime semplici parole cosa diavolo è questa programmazione neurolinguistica.
Spiega infatti su cosa si basa la scienza della crescita personale, spiega i suoi capisaldi che sono l'autostima, la comunicazione, la motivazione ed il modellamento, di cui parleremo tra un po'.
E per questo ve lo consiglio, per non affrontare le nostre tematiche senza sapere magari di cosa si sta parlando.
Vuoi sapere cos'è veramente la PNL?
Vuoi sapere se funziona?
Questo ebook ti svela tutti i segreti e le tecniche di base della scienza della crescita personale.

PNL SEGRETA

Scarica gratis il primo capitolo dal link qua sopra...oppure, se preferisci, acquista direttamente l'ebook. Di questo ne rimarrai soddisfatto, l'ho letto ed è una bomba!
Buona lettura!

ρ Capitolo 3: Rapporti personali

E' finito pure il nostro terzo capitolo, quello che riguarda i rapporti personali.
Spero che serva a voi per riuscire a trovare ciò che cercate dalla vita e dalle persone, e spero di avervi trasmesso dei messaggi utili.
Applicatevi, gente, perchè io posso anche trasmettere messaggi, ma se volete imparare davvero dovete provare, provare ed ancora provare.

Eccovi il sommario di ciò che ho trattato.

1) Introduzione
2) Cambia prima te stesso, se poi vuoi cambiare il resto
3) Come influiscono i valori in cui crediamo
4) La comunicazione
5) Come comunicano gli altri
6) Segreti per comunicare meglio
7) Ebook: L'arte della comunicazione
8) Il mondo che ci circonda
9) Scegli il gruppo!

E ricordatevi sempre: siete voi gli artefici della vostra vita. Vivete le regole della vita e non pretendete che essa adatti le sue regole a voi.
Siate felici di ogni sorriso che ogni persona che amate vi concederà, basta far caso a poche piccole cose per rendere bello ciò che prima sembrava grigio e noioso.

Buona notte amici!

ρ Scegli il gruppo!

Ci siamo.
Forse è questa la parte finale del nostro excursus sui rapporti personali, almeno spero di avervi comunicato qualcosa.
Dopo tutti questi ragionamenti, riguardanti come stabilire comunicazioni efficaci che portino risultati e miglioramenti dei nostri rapporti personali, impariamo con chi instaurarli, o altrimenti il mio lavoro potrà esser cestinato tranquillamente.

Perchè, vedete, il problema è anche dato dal fatto che per stringere rapporti personali...ci vogliono delle persone.
Come vi ho detto, possiamo solo influenzare gli altri, e non controllarli. Possiamo però fare in modo da adottare un piccolissimo dettaglio. Ma, dato che come dicono in tanti, sono i piccoli dettagli quelli che portano al successo, vale la pena rivelarlo.
Il segreto è quello di SCEGLIERE IL PROPRIO GRUPPO!

Perchè se, dopo tutte queste cose, io continuassi a cercare di stringere rapporti con persone che non solo non sono sulla mia stessa lunghezza d'onda, ma neanche vogliono provare a starci, non otterrei risultati se non quelli di affossare ancora di più la mia autostima frequentando gente che molto probabilmente considero pecore.
Per questo ho scelto alcuni gruppi che ritengo siano quelli principali con cui dovremo confrontarci: famiglia, amici, amori e gli altri.

La famiglia...è la famiglia. I parenti non si scelgono e come tali vanno accettati. Dobbiamo fare la nostra vita, prendere le nostre decisioni ed ascoltarli perchè ci vogliono bene, ma non pretendiamo da loro che siano sempre d'accordo. Spesso, troppo spesso, le differenze generazionali sono così marcate da rendere incompatibile la trasmissione delle onde radio su cui avvengono le nostre comunicazioni. Amiamoli perchè ci hanno messo al mondo, ma facciamo la nostra vita tranquilli, loro continueranno sempre a volerci bene anche se non sono d'accordo con noi.

Gli amici, invece, non possono permettersi questi smacchi. Sono amici, me li posso scegliere. Non mi capiscono, sono negativi, mi invidiano, mi ostacolano? Ciao amici! E' difficile, lo so, ma se il gruppo di amici (o un certo amico) rappresenta una zavorra va lasciato perdere, perchè finiremo con lo sprofondare fino al centro della terra!!!
"Quando arrivi a chiederti: "se io dovessi decidere ciò che per me è più conveniente, loro saranno ancora miei amici?" vuol dire che è arrivato il momento di abbandonarli"
Giulia Della Longa

Gli amori..beh, credo siano quelli per i quali dovremmo lottare di più. Già essere comunque focalizzati su qualcosa ci fa scremare il panorama, e non credo che potremmo arrivare ad innamorarci di chi professa cose in cui non crediamo. Però possono nascere divergenze, e lì, se davvero ci teniamo, dovremmo fare di tutto per risolverle o trovar compromessi. E se poi non ci riesce, è la fine dell'amore, e dobbiamo avere il coraggio di chiuderla.

Infine, l'ultimo gruppo: gli altri. Gli altri che ci servono vanno sfruttati, nel senso buono ovviamente, per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Apertura mentale, ci vuole quella, ci vuol la testa: se qualcuno non ci piace ma ci serve, troviamo compromessi. Io non piaccio a te, e te non piaci a me, ma c'è da lavorare insieme per fare successo, cerchiamo di farlo al meglio!

Applicatevi gente.
Fate questo, scegliete il gruppo, cambiate prima voi stessi, le vostre convinzioni ed i vostri obiettivi, imparate ad usare una comunicazione efficace, ed i vostri rapporti personali non potranno che migliorare!

giovedì 5 marzo 2009

ρ Rapporti personali col mondo che ci circonda


Come rapportarsi in questo mondo che frulla intorno a noi più veloce delle ali di un colibrì?
Il modo giusto per affrontare il mondo che ci circonda secondo me è quello di dover tenere sempre di conto una cosa. Il mondo che ci circonda si esprime su tre diversi livelli:
- L'ambiente e le persone con cui non siamo a contatto diretto: noi non possiamo assolutamente controllare nè influenzare queste cose, perchè ancora non ci è stato dato il potere divino di controllare il destino.
- Le persone con cui abbiamo dei rapporti: esse non sono controllabili, in quanto dotate di libero arbitrio. Però sono influenzabili, e noi possiamo cercare di influenzarle con una comunicazione efficace affinchè agiscano come noi vorremmo che agissero.
- Noi stessi: è l'unica cosa che noi possiamo controllare. Sembra banale, ma tante persone vorrebbero controllare anche gli altri, ergendosi a sommi conoscitori del potere umano, quando non è possibile che ciò succeda.

Per questo ci troveremo a contatto con tanti tipi di persone, e noi dovremo saper valutare quali sono le persone che per noi sono positive, quelle che sono negative e quelle che invece sono le cosìddette persone-mezzo.

Una persona positiva, secondo me, è quel tipo di persona che segue i tuoi obiettivi e non compete con te, colui che ti sprona e/o ti aiuta a raggiungerli; chi ha già raggiunto i tuoi obiettivi è un esempio positivo da raggiungere, mentre chi ti vuole bene e non ti ostacola ma è costruttivo nel darti consigli da un diverso punto di vista è una persona che può aiutarti sempre e comunque.

Mentre le persone negative sono tutte quelle persone che, pur avendo il tuo stesso obiettivo, competono allo strenuo delle loro forze per ostacolarti. Sono persone negative quelle persone possessive e ossessive che pretendono di controllare tutto e tutti, sono persone positive chi cova invidia per gli altri senza far niente per migliorarsi, chi porta rancore, chi ti ostacola ma anche chi, nonostante i tuoi sforzi, non vuole assolutamente capirti.

Infine, le persone-mezzo sono tutte quelle persone con cui non abbiamo rapporti personali diretti, ma che ci servono per arrivare ai nostri obiettivi. Un amico capace di fare qualcosa che noi non sappiamo fare ma che ci serve, un professore che deve farci passare gli esami.
Queste persone vanno influenzate affinchè ci diano il lasciapassare verso il raggiungimento dei nostri obiettivi, e quindi bisogna fare in modo che loro ci dicano di sì.
Come? Influenzandoli positivamente con la furbizia ed una giusta comunicazione. Sta a te capire quali mezzi usare, perchè c'hai un cervellino pure tu...

Conoscere queste cose ci permette di saper gestire, grazie ai segreti della corretta comunicazione, i nostri rapporti personali con la gente. Saper gestire questi tipi di persone è una cosa importantissima, perchè ci fa ottenere quei risultati e quella tranquillità che non può far altro che aumentare la nostra autostima ogni volta che, con questi piccoli segreti, miglioriamo la nostra condizione.

Non è così?

ρ Un ebook che insegna a comunicare - L'arte della Comunicazione

Timidezza, paura di non saper gestire la situazione; questi sono tutti elementi negativi che terrorizzano prima di parlare in pubblico. È giunto il momento d’imparare ad usare il potere che ciascuno di noi ha di ottenere i risultati desiderati. Le nostre esperienze esistenziali sono il risultato diretto delle due forme di comunicazione che noi stessi produciamo. Le parole utilizzate, le intonazioni, la mimica, la gestualità, la postura, sono i diversi modi con i quali comunichiamo con l’esterno.

Questi sono gli argomenti del nuovo ebook di Alberto Lori dal titolo "L'Arte della Comunicazione", che aiuta il lettore ad assumere l'atteggiamento mentale giusto per affrontare situazioni in cui si richiede un discorso in pubblico.
Da alcuni studi fatti è emerso che la qualità della nostra vita e dei nostri rapporti personali dipende in modo direttamente proporzionale dalla qualità della nostra comunicazione con gli altri e con noi stessi, perché ogni giorno ognuno di noi è costretto a rapportarsi con il mondo esterno, ma soprattutto con noi stessi.

Vincere le paure e le timidezze riguardo il nostro modo di comunicare è possibile ed è facile se si seguono gli insegnamenti dell'esperto in ambito di comunicazione, Alberto Lori. Con il suo ebook "L'Arte della Comunicazione", intende fornire delle tecniche efficaci per eliminare totalmente le ansie e le paure che assalgono molte persone prima di un discorso pubblico.
Vuoi conoscere l'arte del comunicare in maniera chiara, decisa e convincente?
Vuoi eliminare quella fastidiosa ansia e quella paura che ti assalgono prima di fare un discorso in pubblico?
Scopri le tecniche per essere padrone del tuo modo di esprimerti e comunicare con gli altri, impara ad essere convincente e a centrare l'obiettivo del tuo discorso in maniera efficace e produttiva!

L'ARTE DELLA COMUNICAZIONE

Aprendo il link qua sopra potrai scaricare gratis il primo capitolo dell'ebook o addirittura acquistarlo direttamente.
Buona lettura!

ρ Piccoli segreti per la comunicazione efficace

Abbiamo parlato degli altri, ma sappiamo benissimo che chi deve cambiare siamo noi.

E' inutile conoscere le migliori tecniche per capire ciò che gli altri ci stanno comunicando se la nostra comunicazione è scarsa e fatta male, e soprattuto se essa non ottiene risultati.
Perchè la PNL non studia ciò che il messaggio intende comunicare, ma studia i risultati che la comunicazione ci porta! Questa differenza è essenziale.
Secondo la PNL è l'efficacia che conta, non il motivo per cui avvengono le nostre comunicazioni.

Infatti, come ho già detto tante volte, la visione del come comunicare le cose per la PNL è più importante del perchè. Questo è dovuto al fatto che pensare a come comunicare ci proietta nel futuro, e smuove la nostra mente per ottenere risultati. Il perchè, invece, crea stasi, perchè ancora la mente al passato e non ci fa trovare soluzioni.
Come dice Giacomo Bruno, però, non stiamo a negare per forza il perchè se ce lo dice la PNL, ci vuole flessibilità. Se chiedete alla vostra ragazza "perchè" vi ama, la focalizzerete sul sentimento, ed otterrete ciò che volete, cioè che lei si ancori alla sensazione d'amore che prova per voi!

La cosa più importante che la PNL ci insegna è quella di usare degli strumenti che fa subito entrare in sintonia con le persone, e ci permette di stringere ottimi rapporti personali fin da subito.
Questi strumenti sono l'imitazione, il ricalco, la guida ed il mismatching.
Imitazione non significa fare lo specchio di qualcuno, ma significa cercare di porsi ad una persona calibrando i suoi comportamenti dopo averli osservati bene e cercando di imitarne alcuni per creare quello che in PNL si definisce rapport, cioè riuscire a stabilire una comunicazione su una stessa lunghezza d'onda.
Avete mai notato come due persone in sintonia durante un discorso stiano spesso nella stessa posizione, o assumano lo stesso atteggiamento, tono di voce, sguardo, espressione? Fateci caso se non l'avete notato, è una cosa istintiva che secondo me si può sfruttare al meglio.

Invece il ricalco è diverso. C'è chi definisce l'imitazione con la parola ricalco ma io non sono tanto d'accordo, perchè un'imitazione ricalcata è uno scimmiottamento, e le scimmie hanno i cromosomi diversi da noi (o sbaglio?). Ricalco si intende invece quando noi cerchiamo di adattare il nostro stato al contesto in cui comunichiamo.
Un ricalco culturale potrebbe essere fatto nel caso che magari andassimo a parlare con degli studenti: non potremmo vestirci troppo eleganti, sembreremmo dei professori e solo istintivamente non piaceremmo al nostro pubblico, quindi sarebbe meglio vestirsi più simili a loro, per esempio.
Un ricalco emotivo è invece quello che si fa quando, per entrare in sintonia, s'entra nello stato emotivo dell'interlocutore: un ragazzo che s'è lasciato non vuole certo avere una comunicazione con qualcuno allegro, bensì con qualcuno che lo capisca.
Mentre invece il ricalco di convinzioni si fa verso chi ha convinzioni dissocianti dalle nostre:

"Io non sono un medico e so già che voi che mi ascoltate non avete voglia di farlo, però so qualcosa di PNL e potrei aiutarvi a migliorare i vostri rapporti personali!"
Giacomo Bruno

La guida è quindi lo strumento successivo che si adopera dopo aver imitato, ricalcato, e creato quindi un rapport, per guidare la comunicazione dove vogliamo. Il mismatching, al contrario, è il metodo per chiudere una discussione negativa, uscendo dal rapport magari cambiando tono di voce, espressione, fisionomia.

Perchè la PNL ci insegna la pratica, noi dobbiamo sfruttarla, se vogliamo avere successo nei nostri rapporti personali. La PNL, come avrai capito, è un ottimo modo per potenziare la nostra crescita personale ed aumentare l'autostima: questo parte dall'instaurarsi di buoni rapporti personali con la gente, e allora...perchè non sfruttare ciò che ci viene insegnato?
Buon lavoro!

mercoledì 4 marzo 2009

ρ Imparare le comunicazioni degli altri per migliorare il nostro modo di rapportarsi


Una cosa che ho trovato estremamente interessante della PNL è il suo studio del genere umano in tutti i suoi diversi aspetti. Uno di questi, quello della comunicazione, risulta particolarmente importante quando si tratta di capire ciò che vuole esprimere una persona che abbiamo davanti.

La PNL vede la comunicazione come un mezzo per avvicinarsi alle persone, e non per farle fuggire. Troppo spesso chi parla, se non è stato compreso, attribuisce la colpa agli altri e chiude il discorso, distruggendo a volte l'autostima della gente e anche riuscendo a creare ulteriore distacco dalla gente con cui comunica.
Forse non è che la lunghezza d'onda a cui trasmettiamo...è semplicemente sbagliata?
Siamo troppo orgogliosi per ammetterlo, ma spesso è così.

La PNL ha studiato, grazie ad autori come Richard Bandler, John Grinder, Robert Dilts, i sistemi che i grandi oratori della storia usavano per attirare a sè le folle. Pensate che Dilts è arrivato a studiare addirittura i modi di comunicare di Gesù, di Gandhi e di Hitler. Può sembrare blasfemo, ma è risultato incredibile quanto il modo di comunicare di queste tre persone fosse simile. Ed è altresì incredibile che un pazzo come Hitler abbia portato una nazione intera a pendere dalle sue labbra.
Come hanno fatto?

Hanno imparato per prima cosa ad ascoltare gli altri. Ascoltare gli altri è il primo passo per rapportarsi al meglio con le persone. Dei buoni rapporti personali sono mantenuti grazie all'ascolto ed all'interpretazione di ciò che le persone comunicano attraverso il verbale, il non verbale ed il paraverbale.
Basta solo osservare (vedi figura sopra) una persona per capire cosa gli frulla nella testa. Ricordate la famosa visualizzazione visiva, auditiva e cinestesica di cui abbiamo parlato tempo fa?
Gli occhi di una persona si muovono esattamente nella direzione di ciò che sta visualizzando, alterando il lato sinistro, cioè quello razionale che pensa a cose veramente accadute, a quello destro, quello creativo che costruisce cose immaginate.
Potete, ad esempio, vedere che una persona inventa se guarda a destra, perchè sta usando il lato creativo! In alto vorrà dire che sta visualizzando, mentre se sta ascoltando dei suoni con la mente i suoi occhi andranno verso le orecchie, e se invece sta provando emozioni, guarderà verso il cuore, in basso.

E' incredibile ma è così. Provate a chiedere a una persona che non sa di visualizzare ad occhi aperti e i suoi occhi andranno in alto e a destra!
Guardiamo le persone, osserviamole nei loro comportamenti quando ci comunicano le cose. Immedesimarsi è un ottima cosa per stringere buoni rapporti personali con qualcuno, se poi aggiungiamo a questo il fatto che riusciamo quasi a leggergli nel pensiero sfruttando questi trucchetti potremo garantirci il massimo della sua fiducia.

"Una buona comunicazione è come il caffè: all'inizio riesce a stimolarti, ma alla fine non ti fa dormire"
Anne Lindbergh

ρ La comunicazione si basa sul cosa e sul come

Come già detto nell'articolo precedente, la nostra grave mancanza come comunicatori è quella di non sapere (o di non aver mai notato) che la comunicazione è data da alcuni fattori, e da essa è influenzata o plasmata.

La comunicazione tra due persone avviene su tre diversi livelli:
- Verbale: tutto ciò che è contenuto in quello che diciamo;
- Paraverbale: tutto ciò che ha a vedere con la voce, vale a dire pause, cadenze, toni.
- Non verbale: la nostra fisiologia, le nostre espressioni, i nostri gesti.
Sapete in che percentuale questi tre livelli influenzano una comunicazione efficace?
Dei tre, può sembrare strano, ma il verbale riveste solo un 7% dell'efficacia di una comunicazione.
Ora avete capito perchè, anche se avete studiato qualunque cosa alla perfezione, vi sentite ancora dire "Hai studiato ma non padroneggiavi bene l'argomento"?

Cavolo ma a noi a scuola ci insegnano che si devono studiare i CONTENUTI!
E chi ce lo insegna a dirli in maniera giusta? NESSUNO.
La PNL però ha studiato questi aspetti della comunicazione. La PNL è una scienza pratica, non teorica: non valuta l'intenzione di una comunicazione, bensì la sua efficacia. Una madre che sgrida in malo modo un figlio può avere tutte le buone intenzioni del mondo ma se il figlio non capisce viene meno l'efficacia della comunicazione! (e probabilmente l'autostima della madre cadrà giù in picchiata, e comincerà a reputarsi una pessima madre)

Ovvio, se vai ad un esame senza aver studiato e pensi di passare solo perchè usi un paraverbale e non verbale da persona super sicura di sè boccerai lo stesso..ma se sai i contenuti ed impari a gestire il resto, la comunicazione col professore sarà di gran lunga migliore e quindi anche i risultati.

Studiamo insieme questi piccoli trucchetti! Impariamo i segreti di una comunicazione efficace!

ρ Il mondo delle comunicazioni

Gran parte dei rapporti personali che ognuno di noi stringe con la gente è determinata da tutta una serie di comunicazioni che noi teniamo con le persone che ci stanno accanto.

La comunicazione, che è uno dei pilastri della PNL, potrebbe sembrare a prima vista una cosettina facile e tranquilla, ma in realtà non lo è.
Viviamo in un mondo dove sempre di più si va verso la chiusura mentale all'esterno, le persone vivono nel loro mondo di piccole convinzioni che nascono per le esperienze che essi stessi fanno. Il problema è che ognuno di noi ha la propria mappa interiore ed essa non è mai uguale a quella degli altri.
Questo spesso porta a far cozzare le persone, e cozzare con qualcuno deteriora i rapporti personali.

D'altronde, quando andiamo ad affrontare una conversazione, ciò che abbiamo dentro si riversa, volenti o nolenti, su ciò che diciamo, sulle comunicazioni che diamo alle persone. Se un venditore non è convinto di ciò che vende, questo sarà avvertito inconsciamente dalle persone con cui comunica. Ed uguale vale per tutti noi e tutto ciò che diciamo.

Perchè non è solo cosa diciamo, ma anche come lo diciamo. Esiste tutta una componente non verbale (la fisionomia, i gesti, le espressioni) e paraverbale (i toni della voce) che cambia da così a così una frase. Pensate al mio nome. "Riccardooo" detto con felicità dalla mia ragazza che mi abbraccia (anche se non mi ci chiama :-P) e un "RICCARDO!!!" pronunciato con tono incazzato da mia madre. Cambia tutto, eppure la parola è la stessa...o no?

Così lo stato in cui ci troviamo ha effetto su ciò che facciamo e diciamo. E' per questo che per instaurare una buona comunicazione è necessario avere un buono stato interiore, ed è per questo che due capitoli fa ho anticipato l'argomento dicendo che prima devi cambiare te stesso e poi cambierai i tuoi rapporti personali.

Una persona senza autostima, che impressione darà? Darà l'impressione di essere uno senza attributi, un insicuro. Non di certo una bella impressione.
Partiamo quindi da questo punto. Scopriamo chi abbiamo davanti e cerchiamo di essere persone flessibili ma convinte quando vogliamo portare a termine una comunicazione efficace.

"Non sono loro a farci arrabbiare, siamo noi che lo vogliamo"
C. C. Bastos

martedì 3 marzo 2009

ρ Mantenere i rapporti personali dipende dai valori in cui crediamo

Tutti abbiamo dei valori in cui crediamo.
Abbiamo passato una vita intera a crearci convinzioni basate sui valori in cui crediamo o che ci sono stati insegnati, purtroppo a volte senza renderci conto che, senza volerlo o senza pensarci, abbiamo dato delle priorità a dei valori che condizionano negativamente tutte le altre cose in cui crediamo e, di conseguenza, anche ciò che facciamo.
La Ruota della Vita proposta nei capitoli precedenti è un ottimo mezzo che la PNL ci offre per conoscere le nostre priorità, ma come facciamo a capire se esse sono davvero nell'ordine giusto?

La Scala dei Valori è un altro strumento che la PNL ci mette a disposizione per cambiare i nostri punti di vista.
Come si fa una scala dei valori?
Come primo passo scrivi su un foglio i valori in cui credi. Valori come amore, successo, amicizia, e cose così. Scrivine una decina e poi mettili in ordine.

Ora osservali: lo sai che mettere certi valori in cima alla lista ti porta ad agire diversamente rispetto a metterne altri?
Ci sono persone che mettono al primo posto il successo, e vivono condizionati da questo valore perseguendo obiettivi poco ecologici che li portano non solo a vivere una vita di forte stress, ma anche a rovinare i rapporti personali.

Analizzare la scala dei valori può servire a cambiare al meglio la nostra visione delle cose.
Pensa se una persona che vive in funzione del successo modificasse le sue priorità mettendo al primo posto..l'amore. Tutto cambierebbe, vivrebbero una vita più felice e tranquilla e non sarebbero ossessionati dalla continua e stressante ricerca del successo personale.
Modificare le priorità modifica la propria percezione delle cose.

Trovare le proprie priorità attraverso la scala dei valori è una grande opportunità per cambiare la propria vita in maniera radicale: ci sono persone che solo cambiando alcuni posti della loro classifica dei valori hanno aumentato a dismisura i risultati, hanno migliorato i propri rapporti personali con la gente e quindi la propria autostima.
Credo che la crescita personale di ognuno di noi passi attraverso le priorità che diamo ai valori in cui crediamo.
Modificare questi valori modifica solo in meglio la nostra vita, fa aumentare per forza di cose la nostra autostima.

Trova le giuste priorità, rendile potenzianti e rendi potenzianti i tuoi valori. Fa in modo che essi dipendano solo da te e non da altri, e solo così potrai ottenere la chiave per entrare nella porta del mondo della crescita personale!

ρ Iniziare la propria crescita personale - Coach di te stesso

L’auto-Coaching, o self-Coaching, oltre a essere uno strumento di evoluzione personale, è un ottimo modo di praticare e sviluppare altre abilità di gestione, così da poterle utilizzare con maggior efficacia anche sugli altri.
Quando, nella vita personale, o professionale, persone a te vicine richiederanno un sostegno concreto e una seria motivazione, pur non essendo Coach di professione, potrai essere determinante anche per loro, grazie alle abilità di Coaching acquisite.
Questo manuale è rivolto a chi vuole AGIRE piuttosto che parlare delle cose che vorrebbe.

Coach di te stesso” pone a confronto due parti distinte dell’individuo: l’ “IO-Coach”, il professionista che fornisce guida e supporto, e l’ “IO-Cliente” che, per affrontare il viaggio verso la meta desiderata, ha bisogno degli aiuti e del sostegno del primo.
Questo gioco di ruoli, oltre a favorire l’apprendimento degli strumenti, rende concreta e motivante la loro applicazione trasformando queste due individualità in attori protagonisti del miglioramento dell’IO, che le contiene, e che costituisce al tempo stesso il contesto e lo scopo del loro agire.

Nel suo libro “Il manuale del Coach”, Robert Dilts definisce Coach come “il professionista capace di lavorare in profondità e su più livelli di intervento”. Questi livelli di profondità e d’intervento provengono dai livelli neurologici del modello sviluppato in PNL (Programmazione Neuro- Linguistica) di grande interesse ed efficacia per il Coaching.

I livelli neurologici sono il contesto chiave per l'apprendimento e il cambiamento degli individui e consentono di descrivere e comprendere la vita delle persone, rappresentandola su sei diversi piani: Ambiente, Comportamento, Capacità, Valori e convinzioni, Identità, Spiritualità.
Ciascun livello prevede strumenti d’intervento specifici e mirati all’apprendimento, al miglioramento ed alla crescita personale. Il Coach opera su tutti questi livelli, in funzione della specifica situazione, ed individua su quali agire e con quali strumenti operare.
Vuoi cambiare per sempre la TUA vita con le strategie dei Coach professionisti?
Vuoi stabilire la tua direzione e raggiungere i tuoi obiettivi?
Scopri trucchi e segreti del mestiere dei migliori coach!

COACH DI TE STESSO

Cliccando sul link qua sopra potrai scaricare gratuitamente il primo capitolo dell'ebook. Altrimenti, se vuoi, potrai anche comprarlo.
Buona lettura!

ρ Lavorare su sè stessi per migliorare i rapporti personali

Al mondo ci sono sei miliardi di persone. E se voi, per ipotesi, riusciste a parlare con tutte queste persone scoprireste che almeno su qualcosa sono in disaccordo con voi.
Sei miliardi di punti di vista che ci rendono unici.

Loro sono loro, e per relazionarci con loro dobbiamo capire che siamo noi quelli che devono stringere dei rapporti personali con loro, e non aspettare che scenda la manna dal cielo.
Come pretendete di ottenere risultati in qualsiasi campo della vostra vita se non agite?

Bisogna cambiare noi stessi e la percezione delle cose se vogliamo cambiare il nostro mondo. Se vuoi cambiare il tuo modo di porti agli altri, comincia prima a guardarti allo specchio e dire: c'è qualcosa che non va? Non essere orgoglioso e valuta le cose come si deve. Forse scoprirai che qualcosa di te non va. Cambia prima di tutto ciò che sei, e poi dopo potrai ottenere rapporti personali stabili e felici.

Come?

Abbiamo parlato in un capitolo precedente di come già partire dal cambiamento delle nostre convinzioni sia il vero primo passo di partenza per cambiare la percezione delle cose, ma io credo che questo non basti.
Ciò che realmente deve cambiare è l'atteggiamento!
So che non è facile, ma una persona di successo nei rapporti personali è colui che riesce sempre a vedere il lato positivo delle cose e delle persone anche quando è nascostissimo. L'irrecuperabile non esiste, cerchiamo sempre di essere ottimisti, perchè essere prevenuti non solo ci mette in condizione di non risultare simpatici alla gente, ma innesca quella specie di ciclo del successo che rafforza le nostre convinzioni riguardanti le persone, non facendoci sfruttare occasioni che, una volta perse, andranno a minare anche la nostra autostima.
Crederemo di essere persone incapaci di vivere la felicità, ci auto-saboteremo, e tutto perchè? Perchè abbiamo la concezione sbagliata delle cose e questo fa spaccare in due la nostra autostima.

"Non giudicare mai un'altra persona se prima non hai tenuto per almeno due settimane i suoi mocassini"
Antico detto Sioux
E' questo ciò che dobbiamo cambiare per prima cosa. Noi stessi.
Impariamo innanzi tutto a tenere una mentalità aperta. E' vero che esistono persone positive e persone negative, ma già con una buona dose di autostima ed aprendo la nostra mente al mondo esterno riusciremo a rendere felici i nostri rapporti personali.
Questo significa crescita personale! Non esiste la crescita se non serve a niente. E vivere una vita felice secondo me serve.

E tanto.